Lusso popolare

Vedere il proprio nome stampato su un barattolo o su una lattina icona e sentirsi una star: è questo il nostro lato debole su cui giocano famosissimi prodotti per farsi scegliere in una marea di concorrenti meno glamour, ma anche meno cari.

Corteggiare il consumatore e fargli provare l’ebbrezza di una dedica speciale funziona come strategia di seduzione (e di marketing) perché fornisce l’antidoto alla banalità della vita di tutti i giorni e alla povertà di prospettive.

Ha iniziato CocaCola con le etichette con i nomi stampati, poi è arrivata Nutella. Poco importa che CocaCola ci dica di “condividere”; di fatto è il nostro nome che cerchiamo, a costo di scompigliare tutto lo scaffale del supermercato.

Magnum ha scelto un’altra strada, ma lo scopo è sempre soddisfare il bisogno di protagonismo della gente. Nel suo (temporary) Pleasure Store si è lasciato manipolare (e in certi casi anche violentare con abbinamenti inauditi di gusti) quasi fosse un toy boy.

Ad ogni modo, qualunque sia la strategia, l’importante è farci sentire unici, importanti e abbastanza forti per emergere dal grigiore che ci circonda. Vogliamo godere di un po’ di luccichio e sfilare su immaginari red carpet.

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